Gazzetta.IT: Intervista a Martina Bernile

Martina Bernile è la prima campionessa italiana dei pesi mosca tra i pro’: il 28 novembre, la 35enne novarese (record 3-1-1) residente a Mazara del Vallo, ha realizzato un altro dei suoi sogni sportivi conquistando il tricolore dopo dieci round molto combattuti contro la quarantenne romagnola, ma residente in Piemonte, Consuelo Portolani (3-3-0)

La carriera

Martina, alias Little Tank, è pugile pro’ da due anni ma vanta una carriera da campionessa in più discipline sportive da combattimento praticate da oltre vent’anni. Nel 2006, a quindici anni, disputa il primo match da pugile dilettante. Combatte fino al 2011 per poi prendersi una pausa e riprendere con la noble art nel 2019 e passare tra i Pro. Carriera da dilettante nei pesi minimosca e mosca archiviata con 24 match, Martina vanta anche un record con titoli internazionali e mondiali nella Kick Boxing K1, Muay Thai e Savate (kg 48- 50). “Il match del titolo italiano è stato molto duro e combattuto – commenta la campionessa Bernile – in definitiva è stato come lo avevo immaginato. Sono riuscita ad essere calma e lucida per tutte le riprese nonostante il momento di difficoltà nel terzo round a causa di una testata involontaria della mia avversaria. Il team all’angolo, composto dal cutman Federico Catizone, dal tecnico nonché mio marito Francesco Vaccaro, il maestro Dino Orso e il manager Rolando Frascaro, fortunatamente è riuscito ad infondermi serenità. Round dopo round ho cambiato strategia adeguandomi alle necessità del momento cambiando spesso guardia e modificando la mia boxe da fighter in quella tecnica”.

Passione

Una passione eccezionale, la sua. “Sembrerò folle ma qualche anno fa, a trent’anni, ho lasciato un posto di lavoro a tempo indeterminato dove avevo il ruolo di vice-direttore per concentrarmi a tempo pieno nella mia passione per il pugilato e gli sport da combattimento. Sono riuscita a tramutare la mia passione nel mio lavoro e sono felicissima. Con mio marito abbiamo aperto la palestra Rendoki Dojo 91026 a Mazara del Vallo dove, oltre ad allenarmi da atleta, insegno le varie discipline sportive avendo conseguito vari attestati sportivi federali della Federkombat e della Federboxe. Nella Kick Boxing sono anche arbitro nazionale. Sicuramente non riesco ad immaginare la mia vita senza sport – conclude la campionessa – per me nel ring non c’è spazio per le indecisioni ed è il luogo dove con grande umiltà sei costretto a combattere principalmente contro te stesso. Solo forti motivazioni ti danno la grinta giusta per vivere tra le sedici corde”. Per quanto riguarda il futuro vorrei difendere il tricolore e grazie anche alla mia esperienza internazionale con le altre discipline sportive da combattimento, mi piacerebbe combattere a livello internazionale”.

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